Mammella tuberosa
La mammella tuberosa è una malformazione congenita del seno femminile che si manifesta con uno sviluppo anomalo della ghiandola mammaria. Questa condizione è caratterizzata da una forma allungata e stretta della mammella, spesso con un’areola dilatata e una base ristretta. La mammella tuberosa può variare notevolmente in gravità, da casi lievi che presentano solo un leggero cambiamento nella forma del seno a casi gravi in cui la deformità è pronunciata e coinvolge entrambe le mammelle. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla percezione di sé e sulla qualità della vita delle donne affette.
Caratteristiche cliniche La mammella tuberosa si distingue per diverse caratteristiche cliniche, che possono includere:
Base ristretta del seno:
La base della mammella è più stretta del normale, conferendo al seno una forma tubolare, da cui deriva il nome della condizione.
Deficienza di tessuto mammario nella parte inferiore: La ghiandola mammaria non si sviluppa completamente, soprattutto nel quadrante inferiore, dando al seno un aspetto “svuotato” o “pendente”. È la cosiddetta ipoplasia ghiandolare dei quadranti mammari inferiori.
Elevata inserzione del solco sottomammario: Il solco sottomammario, ossia la piega sotto il seno, è posizionato più in alto rispetto alla norma, contribuendo alla forma anomala del seno.
Areola dilatata e protrudente: L’areola può apparire sproporzionatamente grande rispetto al seno, la cosiddetta mega-areola, e può essere più prominente, a causa della concentrazione di tessuto mammario attorno ad essa.
Asimmetria mammaria: È comune che le mammelle tuberose siano asimmetriche, con un seno più colpito dall’altro, il che può accentuare il disagio estetico e psicologico.
Classificazione
La mammella tuberosa viene generalmente classificata in tre gradi, in base alla gravità della deformità:
Grado I:
Deformità lieve, con un deficit di tessuto mammario limitato al quadrante inferiore interno. La base del seno è leggermente ristretta, ma la forma complessiva del seno è ancora relativamente normale.
Grado II:
Deformità moderata, con un deficit di tessuto mammario esteso sia al quadrante inferiore interno che a quello esterno. Il seno appare più allungato e tubolare, con una base più stretta e una maggiore protrusione dell’areola.
Grado III:
Deformità severa, che coinvolge l’intera mammella. Il seno è fortemente tubolare, con un’evidente contrattura della fascia fibrosa e un’areola dilatata e prominente. Spesso, entrambe le mammelle sono colpite in modo significativo.
La mammella tuberosa può avere un impatto notevole sulla qualità della vita delle donne che ne sono affette. La forma anomala del seno può causare disagio fisico e psicologico, portando a problemi di autostima e di percezione del proprio corpo. Inoltre, questa condizione può influire negativamente sulle relazioni personali e sulla vita sessuale, causando insicurezze che possono persistere nel tempo se non affrontate adeguatamente. Il trattamento della mammella tuberosa è di tipo chirurgico e mira a correggere la forma anomala del seno, ridurre la dimensione della mega-areola, ottenere una simmetria tra le due mammelle nella maniera più naturale possibile. Il primo passo nella correzione chirurgica consiste nel rilascio della fascia fibrosa contratta che impedisce l’espansione normale del seno. Questo permette al tessuto mammario di espandersi in modo più naturale. In molti casi, si utilizza una protesi mammaria per aumentare il volume del seno e migliorare la simmetria. Le protesi vengono spesso posizionate in una tasca creata sotto il muscolo pettorale per garantire un risultato più naturale. Molto spesso è necessaria anche una redistribuzione del tessuto mammario per ottenere un risultato più naturale ed armonioso. In altri casi la simmetria si ottiene mediante il cosiddetto lipofilling, ovvero il trasferimento di grasso al seno prelevato da aree con maggiore disponibilità, con una contestuale mastopessi o mastoplastica riduttiva all’altra mammella. L’areola può essere ridotta e riposizionata per migliorarne l’aspetto e allinearla meglio con la nuova forma del seno. I risultati sono eccellenti, con un miglioramento significativo sia dell’estetica che della qualità della vita delle pazienti.